S. M. Pil. Antonio Pegoraro di S. Stefano di Zimella
Pegoraro Antonio nasce a Terville/Thioville (Francia) il 23 gennaio 1918, da genitori originari di Zimella (Vr), emigrati in Francia. Abbandonata la Francia per l'ordine di evacuazione della popolazione civile, ordinato il 19 maggio 1940 dalla Gendarmeria Nazionale, la famiglia rientrò in Italia, dove Antonio prestava servizio nella Regia Aeronautica con il grado di sergente pilota. Era rientrato in Italia ed incorporato nella Regia Aeronautica nel marzo del 1939. Dapprima assegnato alla 1^ ZAT, dove divenne sergente, fu poi inviato alla Scuola di Pilotaggio di Aquino (Frosinone), 3^ ZAT. Nell'aprile del 1939 fu trasferito alla Scuola di Pilotaggio di Ghedi e nel gennaio del 1940 a quella di Foggia. Il brevetto di pilota lo ottenne con Decreto Ministeriale del 31 gennaio 1940. Il 21 aprile 1940 fu assegnato al 160° Gruppo Caccia Terrestre di Tirana. Trattenuto alle armi d'autorità nell'ottobre del 1940 passò nel 38* Stormo Bombardamento terrestre di Tirana. L'anno successivo, sempre in ottobre, fu trasferito al 1° Stormo Caccia, Gruppo Complementare. Nel dicembre dello stesso anno passò alla scuola di pilotaggio di Foligno. Nel gennaio del 1943, sempre con il 1° Stormo, 81^ Squadriglia era di stanza Pantelleria, poi nel maggio passò a quello di Catania. Il 1 giugno si trasferì con il reparto nell'aeroporto di Udine. Partecipò alle operazioni di guerra sul fronte del Mediterraneo del 2 giugno al 27 ottobre 1940, dal 20 aprile al 25 ottobre 1941, dal 10 novembre al 23 dicembre 1941 e dal 12 gennaio 1942 all'8 settembre 1943. Sul fronte greco albanese dal 28 ottobre 1940 al 23 aprile 1941. Proposto per la Medaglia d'Argento al Valor Militare volò su velivoli Macchi Mc.200, 202 e 205. Il 21 gennaio 1943 era a Sfax (Tunisia). Partito su allarme il giorno 28 per contrastare tre formazioni pesanti di aerei nemici da bombardamento scortati da caccia, si scontrò con bombardieri tipo Boston e caccia P-38. Mitragliò tre velivoli e abbattè un P-38. Rientrò con il velivolo colpito. Il 6 marzo 1943 vi fu uno scontro nel quale vennero mitragliati due Spitfire. Il giorno successivo protesse, contrastato dalla contraerea, nostre truppe su Medenin. Intercettata una formazione di Spitfire ne mitragliò uno. Dal 17 gennaio 1943 al 2 giugno compirà, per sole azioni di guerra, ben cinquanta ore di volo. Sbandatosi dopo l'8 settembre, tornò a Santo Stefano di Zimella, dove nel dicembre dello stesso anno aderì al movimento partigiano, assumendo il nome di battaglia di "Pipo". Gli venne affidato il comando di un plotone alle dipendenze della 2^ compagnia, 2° Battaglione del Raggruppamento Leone. Nel maggio 1944, veniva arrestato dalla G.N.R. e tradotto alle carceri di Cologna Veneta e successivamente in quelle di Montorio. Dopo un paio di settimane fu rilasciato e tornò ad operare nel territorio. Nel marzo del 1945 passò alla Brigata Scaligera, dove fu promosso comandante del 2° Battaglione, rimanendo in tale carica fino al 25 aprile, giorno in cui fu ucciso dai tedeschi.